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UNICO:BUON COMPLEANNO PRESIDENTE VIOLA

Avrebbe compiuto 94 anni il deus ex machina della creatura nero-arancio:un mito  davvero straordinario ed irripetibile. Era il 1966 ed un affermato magistrato decise di onorare la memoria del fratello gemello Piero. Il resto è storia.

Raccontarlo è troppo difficile? Una favola meravigliosa argomentata qualche anno fa da uno degli uomini più importanti ed impattanti del basket, Dan Peterson.

 

 

“Pochi uomini nella storia della Pallacanestro Italiana sono stati identificati con loro club come il Giudice Giuseppe Viola di Reggio Calabria. Anzi, la società si chiamava Viola Reggio CalabriaCosa devo aggiungere? La salita di questo club nasce pure negli anni ’60, quando il mitico Santo Versace, fratello maggiore dello stilista Gianni Versace, giocava ala per il club nella Serie B, quando c’erano solo la Serie A, la Serie B, la Serie C, e la Serie D. Niente A-1, A-2, B-1, B-2, ecc. Quindi, un buon livello ma non in Serie A. Quella promozione in A-2 è avvenuta nel 1983-84. In A-1 per il 1985-86.

Il Deus ex Machina in tutto era ”Il Giudice”. Posso testimoniare che nessuno aveva bisogno, ai tempi, di mettere suo primo nome o cognome per far capire di chi si trattava. Con lui, la società ha saputo scegliere anche dei grandi allenatori: Gianfranco Benvenuti (ex-coach nazionale femminile); Tonino Zorzi (ex-vice nazionale maschile); Carlo Recalcati (attuale coach nazionale maschile).Anzi, il Giudice ha rilanciato tutti questi allenatori. O, nel caso di Lardo, l’ha lanciato definitivamente. Poi, hanno anche saputo scegliere gli Americani: Alexander Volkov, Dean Garrett, e altre stelle.

Purtroppo, spesso si vede il valore di un uomo dopo la sua uscita dalla scena. Se la realtà di Reggio Calabria, che poi è diventato Nuova Viola Reggio Calabria dopo qualche guaio finanziario nonchè burocratico, non c’è più sul grande palcoscenico oggi della Serie A, per me, si può dire con grande tranquillità: ”Senza il Giudice, ecco ciò che succede.” La cosa bella di lui è che faceva tutto sotto voce. Ma una scena, mai un atteggiamento da Boss. Ma sapeva scegliere gli uomini e sapeva delegare responsabilità. Cos’è un dirigente se non sa fare quelle due cose. Per di più, aveva un grande tocco umano con la gente. Tutti lo volevano bene. E lo vogliono bene ancora.

 

Per me, un’indicazione della grandezza del Giudice era la stima che l’Avv. Porelli aveva per lui. Si intuiva questo quando s’incontravano. Ma, era anche logico. Quest’uomo, oggi importantissimo a Roma, ha letteralmente cambiato la vita sportiva a Reggio Calabria. Prima, forse, la gente parlava solo della Reggina Calcio. Chiaro, sempre di loro, ma anche della Viola. Quando una squadra salta dalla B-1 all’A-2, non è sola una promozione sportiva. Dopo, ci sono questioni di club, diritti sportivi, sponsor, giocatori, allenatori, e via dicendo. Ma, sopra ogni altra cosa, c’è anche la question dell’impianto e il Pentimele ha una capienza di 8.500 posti, un miracolo.

Per il basket a Reggio Calabria, c’è una notizia triste e una lieta. Quella triste è che il mitico Giudice Giuseppe Viola non tornerà più a salvare la situazione; i miracoli, nella vita, si fanno una sola volta. Quella lieta è che lui ha lasciato l’esempio di come si fa. Prima di tutto, almeno come la vedo io, lui ha curato la questione umana, le persone, i rapporti, la stima reciproca. Secondo, ha saputo scegliere le persone. Terzo, ha saputo delegare responsabilità e non fare l’accentratore. Quarta, ha avuto fiducia nelle persone. Con lui, Reggio Calabria è diventata fortissima, eliminando Milano dai playoffs nel 1990. Per questo, rimane una figura storica, e non solo a Reggio”.

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