Serie A2

TUTTA DA LEGGERE:L’INTERVISTA AD AGUSTIN FABI

 Di Giovanni Mafrici – Le parole dell’argentino della Viola Reggio Calabria

Poco sonno, tantissime soddisfazioni, parola di Agustin Fabi.

Il ”Fuciliere delle Pampas” è ritornato a Reggio Calabria.

Dopo due anni a Treviso, città dove il classe 1991 ha mosso i primi passi in Italia, l’argentino è ritornato alla Viola, pronto per continuare il discorso lasciato tre anni fa nell’anno della vittoria del premio Under e della salvezza al primo anno di A2 per i nero-arancio.

Poco sonno? Si, assolutamente si.

La nuova ala piccola della Viola è sveglio da qualche ora: ha fatto le “ore piccole” per rimanere vicino alla sua nazionale, l’Argentina impegnata alle Olimpiadi di Rio.

Gli albicelesti continuano a sorprendere. 

Una bella nottata, dico bene?

 

“Onestamente, questa notte mi sono svegliato perché volevo vedere e vivere la mia nazionale.

Ero consapevole della forza della Croazia (Team che ha eliminato l’Italia dalla corsa alle Olimpiadi Ndr) ma l’Argentina ha dimostrato, nuovamente, tutta la sua forza.

Un esempio di professionalità ed attaccamento ai colori.

Una partita bellissima: sono fiducioso e spero che possano arrivare fino in fondo”.

 

Dunque, la carta d’identità non conta?

 

“Con questa tipologia di giocatori non conta nulla.

Lo dimostrano ad ogni torneo che giocano insieme: Manu Ginobili ha trentanove anni, Scola 37 sono dei giocatori che hanno una certa età ma hanno una mentalità da ragazzi alla prima esperienza: è tutto pazzesco!”

 

Leggevo tra i commenti sui social che c’è chi vorrebbe un altro ex Viola in cabina di regia, il classe 1972, Oro Olimpico nel 2004, Alejandro Montecchia.

E’ un legame quello tra Reggio Calabria e l’Argentina che continua: sono tanti i tifosi di Calabria che stanno sostenendo i sudamericani ma, c’è chi dice che gli allibreresti stiano giocando praticamente “in casa” in quel di Rio.

Sono veramente tanti i tifosi accorsi alle Olimpiadi per sostenere la Nazionale del Basket.

Un calore unico sognando per l’amore di questo sport innanzitutto, dico bene?

 

“Si, anche perché sarà, con ogni probabilità, l’ultima occasione per vedere in campo tutti questi atleti.

Si, è vero, “giochiamo in casa”, complice la vicinanza: ieri contro la Croazia era pieno ed era realmente uno spettacolo bellissimo.

Era come giocare a Buenos Aires.”

 

Agustin Fabi è sempre stato molto chiaro: tifa Treviso e Reggio Calabria.

E’ un caso raro in Italia ma esiste: dopo due anni alla corte di Coach Pilastrini ritorni in Calabria.

Il Gm Condello afferma che sei sospinto da grandi motivazioni e che incarni a pieno lo spirito della Viola.

Una voglia “pazza di giocare” questa stagione?

 

“Ho vissuto due anni bellissimi sia a Treviso che a Reggio.

Non posso che essere felice di essere tornato.

Quando ho ricevuto la proposta della Viola, avevo già ricevuto altre proposte ma volevo giocare in una piazza importante.

Reggio mi aveva dato tanto ed è un posto dove la gente ha tantissima passione, segue la squadra, io ho valutato anche questo.

Voglio giocare in un posto dove la gente è partecipe: ero molto entusiasta della chiamata e non ho esitato ad accettare”.

 

Anche se, i maligni dicono che, dopo una stagione giocata al PalaBotteghelle, ed una tra il Centro Viola e la lontana Palestra del PalaMaiata di Vibo Valentia, Agustin Fabi aveva grande voglia di giocare al PalaCalafiore.E’ vero?

 

“E’ anche vero.

Non ho mai potuto giocare al PalaCalafiore.

Ci ho giocato solamente da avversario per una volta due anni orsono.

E’ bello, grande, enorme: non vedo l’ora di entrarci come giocatore della Viola”.

 

Adesso si riparte. Un passo alla volta provando a sognare. Come la vedi?

 

“Siamo una squadra molto motivata.

Giocatori che hanno voglia di giocare in un palcoscenico importante.

Sono sicuro che sarà una stagione molto bella: conoscendo i giocatori individualmente non nutro dubbi che tutti ci metteremo tutto quello che abbiamo per far divertire e coinvolgere la gente di Reggio Calabria”.

 

Hai già parlato con il Coach Paternoster?

 

Si, l’ho visto molto carico, mi ha trasmesso tanta sicurezza.

Lo conosco da tanti anni, da quando allenava il Molfetta.

Mi hanno parlato molto bene: ha tanta voglia di far bene, ha grande voglia di allenare.

 

Nella passata stagione, proprio l’Agropoli di Coach Paternoster, contro ogni pronostico dominò per larga parte del campionato la stagione regolare. Che girone Ovest ti aspetti?

 

“ Vedo due gironi molto forti ed equilibrati.

Molto rafforzati rispetto all’anno appena trascorso.

Con 32 squadre ed una sola promozione può succedere di tutto.

Vedo bene Ferentino, Scafati si può confermare, mi aspetto una stagione molto bella”.

 

Ion Lupusor, giovane di belle speranze partirà in quintetto. Cosa ne pensi?

 

“E’ un giovane di tantissimo talento unita a tanta voglia di fare.

Credo che per lui sarà un anno molto importante.

Sarà compito della squadra metterlo nella condizione giusta per far bene e dare il massimo:il suo massimo può diventare fondamentale per la crescita e l’andamento della squadra”.

 

Sia a Reggio Calabria che a Treviso ti abbiamo visto giocare praticamente quattro ruoli dal playmaker all’ala forte. Con questo roster cosa ti aspetti dalla tua annata agonistica?

 

“Mi aspetto come sempre di portare equilibrio:il mio ruolo è sempre quello di mettermi a disposizione e dare il giusto equilibrio.

Cerco di fare quello che c’è bisogno durante la partita: fare le cose “piccole” per contribuire all’unico obiettivo collettivo, portare le vittorie della squadra”.

 

E’ uscita un’intervista ad un altro argentino ex Viola Reggio Calabria, Carlos Delfino che ricorda la sua affezione per Bologna mentre le voci di basket mercato lo proporrebbero in Italia, probabilmente anche a Capo D’Orlando o Cantù.

Sarebbe clamoroso?

 

“Si, vista la sua storia degli ultimi tre anni dopo tanti infortuni:una storia che, ricostruita può assomigliare ad una favola.

Rivederlo in Italia sarebbe bellissimo.

Credo che un ritorno a Bologna per lui è lontanissimo: è un giocatore che sta dimostrando di poter giocare ad altissimi livelli: è ancora un giocatore di Nba se non di Eurolega.

Penso che il suo ritorno in Italia sia ancora lontano”.

 

Erano ricordi del PalaMaiata di Vibo.

Con te, in cabina di regia giocava un play italiano, Diego Monaldi che si è accordato in A1 con Sassari, te lo saresti mai aspettato?

 

“Me lo aspettavo: sono un bel po di anni che sta giocando bene.

E’ un ragazzo giovane: è giusto che il movimento prenda il coraggio di far giocare atleti come Diego.

Spero che gli venga concesso dello spazio e sono sicuro che prenderà al volo le sue occasioni”.

 

Hai mai giocato con qualcuno del nuovo roster della Viola?

 

“Ho giocato un anno con Roberto Marulli a Treviglio.

Contro, praticamente tutti: contro Fallucca, Legion proprio nell’anno di Vibo.

Mi hanno parlato molto bene dei più giovani come Caroti e Guariglia, sono giocatori che hanno bisogno di crescere ma hanno tutto il potenziale per arrivare lontano”.

 

La corsa del Treviso nella passata stagione si è fermata all’interno della bolgia bianco-blu del Paladozza e dei tifosi di Bologna.

Credi che a Reggio Calabria possa crearsi qualcosa di simile?

 

“Sono dell’idea che tutto dipende da cosa trasmette la squadra.

La Fortitudo trasmetteva passione e voglia di giocare.

Bisogna lavorare sodo per creare una simbiosi tra pubblico e squadra:Reggio e la Viola hanno dimostrato in più di un’occasione di poter essere super da questo punto di vista, la storia non si dimentica e dobbiamo essere positivi e fiduciosi”.

 

Dopo la piccola parentesi legata a Mario Ghersetti nella passata stagione, la Viola Reggio Calabria continuerà il suo percorso “braccio a braccio” con l’Argentina proprio con Agustin Fabi.Dopo tutta questa storia e più di trenta atleti alibiceleste passati da Reggio si continua con il ritorno del ragazzo nato a General Roca. Una bella responsabilità?

 

“Ovviamente non mi posso paragonare ad atleti che hanno scritto la storia di questo sport come Ginobili, Montecchia, Palladino, Delfino, Sconochini e non solo ma proverò a portare il mio “mattoncino” per la causa e sono sicuro che la squadra farà bene e sarà una stagione bellissima”.

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