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STELE MAZZETTO, IL PENSIERO DEL SINDACO FALCOMATA’

A due settimane esatte dal clamoroso accadimento della distruzione della Stele dedicata alla memoria di Massimo Mazzetto, opera creata nel 1987 parla nuovamente il Sindaco di Reggio Calabria,attraverso un post social

Eccolo

NESSUNO TOCCHI CAINO.
Ho aspettato che venissero identificati gli autori della distruzione della stele dedicata al cestista Massimo Mazzetto per dirvi cosa penso.
Troppo facile dire “loro distruggono, noi ricostruiamo”; troppo facile sopratutto se si tratta di sette ragazzi tra i dodici ed i sedici anni individuati grazie ad una telecamera di videosorveglianza e all’attività della Polizia Locale.
Abbiamo perso tutti: istituzioni, famiglie, associazioni, scuole.
Quei ragazzi potrebbero essere mio figlio o mio nipote; sono miei concittadini, sono nostri concittadini, frequentano le nostre scuole, vivono nella nostra città.
E allora stiamo sbagliando qualcosa. Non ho letto nessuna nota, nessuna presa di posizione da parte di chi di solito ha il click facile per ogni cosa che accade nella nostra città. Ho letto la giusta denuncia e la voglia di ricostruire la stele da parte del mondo del basket cittadino, ma per il resto è passato tutto inosservato e se diventa tutto normale è un problema.
Se non siamo noi i primi a riconoscere che tutto questo normale non è e che bisogna darsi da fare parecchio, allora siamo parte del problema anche noi.
Non riesco a condannare questi ragazzi, è troppo facile. Non riesco a farlo, senza sentirmi responsabile almeno quanto lo sono loro. L’adolescente è “colui che cresce”; e crescere, lo sappiamo tutti, non è facile. E mentre crescono, i ragazzi, osservano tutto e si comportano in base a quello che vedono intorno.
E intorno a loro vedono un mondo che esalta chi vince e rinnega chi fallisce.
E noi genitori viviamo male l’insuccesso e non lo accettiamo per i nostri figli perchè, in fondo, anche i nostri insuccessi sono sempre colpa degli altri, o del destino cinico e baro.
“E’ la società di oggi che è così” sentiamo dire e ci ripetiamo finché non ci convinciamo che sia davvero così.
Se noi non siamo in grado di riconoscere i nostri errori e assumerci le nostre responsabilità come possiamo processare questi ragazzi e chiedere loro di essere migliori? Fino a quando questo non accadrà, nessuno tocchi Caino.
Buona domenica delle palme, buona domenica sera di riflessione.
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