SI VOLA VERSO GARA TRE:IL COMMENTO DA CASA CATANZARO
Per l’Academy si potrebbe dire che si è giocato una partita all’inverso. Difatti, il temuto avvio diesel dei giallorossi non c’è stato, anzi, primo quarto vinto 22-26-scrive la nota del club.
Ovvero, allontanato lo spettro per coach Procopio di un avvio morbido e di un assalto di Abramo e soci. Anche il primo tempo si conclude senza danni per il team catanzarese, con il tabellone che recita 36-37. Al rientro dal riposo lungo, il nutrito gruppo di tifose e tifosi catanzaresi si aspettano di veder servita in campo la specialità della casa giallorossa, il terzo quarto. Ma le parti s’invertono ed i rossoazzurri di coach Di Masi s’impossessano del ricettario dell’Academy e sfornano un terzo quarto, per l’appunto, alla catanzarese. Sono loro, questa volta, ad alzare l’intensità difensiva, a diventare cinici in attacco e ad attaccare il ferro, più che a sparare dalla distanza. I giallorossi accusano il colpo, o meglio, la sorpresa tattica. Soffrono le mani addosso dei catanesi, gentilmente concesse dagli ennesimi arbitri inadeguati per sfide di tal genere, nonché stentano a riorganizzare un efficace contrattacco. Però, il dato più rilevante, che innerva anche l’ultimo tempino, sono le polveri bagnate dei fucilieri giallorossi, quelli che per tutta la durata del campionato, nelle due frazioni di gioco finali hanno annichilito le difese avversarie. In effetti, la chiave tattica dell’incontro sono rappresentati dai miseri sei punti soltanto segnati dall’Academy nel famoso terzo quarto, che, da punto di forza conclamato dei giallorossi, si è trasformato in punto di debolezza. Ma l’ultimo tempino potrebbe scrivere un’altra storia della gara. Coach Procopio le prova tutte, ottimizzando i cambi ad ogni fase del quarto. Ed a circa tre minuti dal termine, capitan Sabbatino conduce i suoi fino a ridurre a soli quattro punti il distacco dagli etnei. Sarebbe, proprio come nella gara del girone di ritorno, il momento delle triple devastanti dei fucilieri, ma, come già detto, le polveri sono ancora umide e ben quattro giusti tentativi non si concretizzano. L’Alfa, a quel punto, si tranquillizza ed acquisisce la consapevolezza di poter staccare il ticket per gara 3 domenica al Pala Pulerá. Quindi, finalissima tra due ottime squadre che stanno onorando il basket giocato e che, ancora una volta, hanno giocato una gara corretta, priva di acrimonia e cattiveria, anzi, i soli a non averlo capito sono stati i direttori di gara, fischiando inutilmente alcuni falli antisportivi ad entrambe le formazioni. Nota di colore i piccoli spalti del Leopardo da Vinci gremiti fino alla porta d’ingresso, con la nutrita presenza degli ultras giallorossi armati di sciarpe, bandiere e trombette ed il tutto in una atmosfera di civiltà e sportività che apre il cuore agli appassionati di questo meraviglioso sport che è il basket.
Foto:Romano Lazzara, Alfa Catania