QUESTIONE ARBITRALE:RISPONDE LA NUOVA JOLLY
Risposta alla missiva del Presidente del Cia Gianni Santucci: la società reggina non ci sta.”Diciamo basta, per noi danni psicologici. Giocheremo solo davanti alle telecamere e parleremo solo con la Procura Federale”
In risposta alla missiva qui riportata, ecco la lettera della Nuova Jolly.
Riceviamo e pubblichiamo
Scrivo per rispondere a quanto dichiarato dal Responsabile del settore Arbitrale Sig. Santucci, persona che stimo per professionalità e correttezza, lettera che condivido solo per alcuni versi, quando parla di rispetto e di sacrifici che le Società affrontano.
La Pallacanestro è uno sport che tutti noi amiamo, altrimenti non saremmo qui a scrivere. Ogni partita dovrebbe essere un momento di divertimento, di aggregazione e socializzazione, ma da quanto emerge in alcune partite, arbitrate da alcuni Arbitri, non è così.
Cominciamo col dire che in alcuni Arbitri, per fortuna non in tutti, riscontriamo un atteggiamento che nulla ha a che vedere con quello che prima di ogni partita hanno sia Dirigenti che Giocatori, atteggiamento di gentilezza, cortesia, educazione. Troviamo Arbitri che assumono atteggiamenti di superiorità e distacco, che quando si rivolgono al giocatore parlano con tono di comando e non di cortesia. Dopo tanti anni di esperienza Le assicuro che tutti noi, così come anche Voi, sappiamo bene chi abbiamo davanti prima di ogni partita.
La media di età dei Presidenti e dei Dirigenti delle Società si aggira sui 50-60 anni, se siamo a questo punto pensa veramente sia solo colpa delle Società? Di tutti i Dirigenti di 50-60 anni? Si è mai chiesto come mai persone corrette, stimate nella vita e nel lavoro si ritrovano in certe situazioni federali? Ha avuto mai dubbi sull’operato “umano-relazionale” di alcuni Arbitri, sempre gli stessi che vengono additati da tutti?
E’ mai successo che le Società abbiano replicato in maniera spropositata con un Giovane Arbitro? Oppure questo succede sempre con “alcuni Arbitri adulti”?
Pensa veramente che un Dirigente, uomo o donna di 50-60 anni non sappia riconoscere la buona fede, l’errore del giovane Arbitro? Non sappia riconoscere l’astuzia, l’arroganza, la furbizia, la malizia, la superbia di Alcuni Arbitri Adulti?
Purtroppo Lei non può essere su tutti i campi e quando è stato presente ha qualche volta notato l’indisponenza e la poca correttezza di alcuni Arbitri.
Come mai sia Lei che altri Arbitri di eguale correttezza e professionalità non avete mai avuto problemi con giocatori e Società mentre ad avere problemi sono sempre gli stessi Arbitri?
Che si perda o si vinca sul momento potrebbe dare fastidio, ma non è assolutamente vero che è sempre colpa degli Arbitri. Quello che infastidisce le persone di 50-60 anni, così come giocatori di una certa età, è ritrovarsi un Arbitro che ti guarda con aria di superiorità o quasi di sfida, come ad esempio accade con un unico Arbitro che ogni volta che viene ad arbitrare una tua partita “butta” fuori per 5 falli sempre lo stesso Giocatore (dimostrabile da referto), importante per la tua squadra, condizionandolo psicologicamente. E’ naturale che dopo il ripetersi sistematico di questa situazione (RIPETO dimostrabile con i referti) nasca una reazione da parte di tutta la squadra, abbiamo in campo Uomini, non quaquaraqua. Questi uomini dopo una settimana di lavoro o di università si sfidano sportivamente in campo per poi abbracciarsi e sorridere a fine partita, ma in alcune partite questo un atteggiamento positivo è in netto contrasto con quello che assumono alcuni Arbitri.
I Giocatori non possono replicare in campo. I Dirigenti non possono replicare sia in campo che dopo nelle interviste. Il Presidente della Società non può lamentarsi. Ma scusate Noi cosa siamo? In alcuni casi dobbiamo solo subire e “stare zitti”? Noi siamo solo delle pedine che sborsano un grosso quantitativo di denaro senza poter dire mai la nostra?
Addirittura, dopo una partita giovanile, che avevamo vinto, il giovane Arbitro di anni 23, all’uscita del campo (quindi fuori) si è rivolto ad un Genitore di anni 50, che chiedeva vivacemente a Lui spiegazioni su dei falli sanzionati al figlio, dicendo testuali parole “Lei deve stare zitto!” e continuando, andando verso la propria macchina, rivolgendosi sempre allo stesso Genitore (abbiamo i Testimoni) ha detto “mi tolgo la maglia e torno indietro!”.
Tutti dobbiamo stare zitti !!!!!!!!
E poi ancora:
- un Arbitro che dopo una reazione dell’allenatore al terzo quarto si gira e dice al tavolo ”Con questo la partita è chiusa”;
- Un arbitro che passa accanto all’allenatore e dice “ancora non è finita”;
- Arbitri che nella pallacanestro svolgono svariate funzioni: segnapunti, allenatori, dirigenti, con conseguenti risultati…;
- Un arbitro che nell’intervallo permette ai Dirigenti della società di casa di entrare nel suo spogliatoio come successo in passato;
- un Arbitro che dal primo minuto della partita ti fa capire che non hai chance .
- un Arbitro che a fine partita dice ad un Dirigente (non io in questo caso) “io comando da reggio a Bolzano”.
Potrei continuare all’infinito a scrivere fatti accaduti, questi fatti sono stati sempre comunicati via email al Vs. Settore ma nessuno provvedimento è stato mai preso nei riguardi dei Vs. Signori Arbitri, come vede la colpa non è solo e sempre delle società. Ci sono state partite perse senza alcun commento, perchè tutti Noi sappiamo riconoscere limiti e difetti, cosa che invece non avviene nel vostro settore, dove invece, di tutto quello che scrivono gli arbitri sui referti non si mette mai in dubbio il loro operato e mi creda altro che palazzetto cadrebbe!!
Le persone più tutelate in questo sistema sono gli arbitri (non i Giocatori o i Dirigenti che in alcuni casi subiscono e “dovrebbero stare pure zitti”) perché qualsiasi cosa scrivano a referto viene data per buona e senza possibilità di dubbio vengono sanzionate società e giocatori, perché così dice il regolamento e onestamente credo sia proprio questo il problema!
Ma esiste un regolamento che tuteli Giocatori e Società dall’atteggiamento persecutorio di alcuni Arbitri?
Consiglirei, a chi voglia intraprendere la carriera arbitrale di cambiare atteggiamento e ricordare che sono le Società con i loro sacrifici a mantenere tutto questo e non il contrario. Dovremmo andare tutti nella stessa direzione, cercando di far rinascere e crescere il movimento cestistico, che invece negli ultimi anni ha perso molto in Calabria, anche per questi motivi, perché alla fine un Presidente, una Dirigenza, si stanca di investire tempo, soldi e passione per poi ritrovarsi in determinate situazioni.
Il Rispetto siamo Noi a pretenderlo, queste situazioni vanificano i sacrifici che fanno atleti e Società, ci sentiamo offesi nell’intelligenza, sappiamo riconoscere la malizia e l’arroganza e differenziarla da tutto il resto.
La sottoscritta, nell’ultima partita ha chiesto di poter lasciare il campo per tachicardia, dopo aver assistito a quanto successo! Non accettando peraltro di diventare Vittima di chi che sia! Solo perché in possesso di un fischietto.Pensa veramente che a 58 anni una persona, Dirigente di Società possa solo subire una situazione simile fino a stare male per una partita che dovrebbe essere un momento di puro sport?
Non siamo più disponibili a farci offendere nell’intelligenza.
Siamo Noi oggi a dire basta a questi danni psicologici che Noi e i ns. Atleti siamo costretti a subire obbligati peraltro a stare sempre zitti !! Non è obbligatorio per Noi fare pallacanestro, mantenere tutto questo ed in alcune partite dover subire anche certe angherie.
Siamo Noi oggi a dire BASTA! D’ora in avanti giocheremo con telecamere e parleremo solo con la Procura federale