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NEL RICORDO DEL PRESIDENTE GIANNI SCAMBIA

Domenica mattina presso la chiesa SS. Salvatore di Saline Joniche, in occasione del primo anniversario dalla morte del Presidente Gianni Scambia, verrà celebrata una messa nel ruo ricordo.

Persona basilare per la creazione del Mito Viola.

Ci piace ricordarlo così, sorridente e felice di abbracciare,seppur virtualmente i suoi atleti.

Ve la ricordate?

La nostra puntata di Rac Live dal titolo “Panasonic e dintorni” ha emozionato superando le dieci mila visualizzazioni.

 

Ecco una sintesi dalle meravigliose parole del Presidente Scambia

Un emozione vedere Santoro,Tolotti,Avenia e Bullara.

Erano dei ragazzini quando sono venuti alla Viola.

 

Gustavo? Abbiamo fatto un bell’investimento su di lui. 700 milioni da Rieti.

La sua valutazione arrivò anche a 11 miliardi

Tutto li sta il far grande una società: avere dei giovani e valorizzarli.

Sono cresciuti atleticamente e culturalmente nello sport e poi rivenderli.

 

Avenia?Aveva 17 Anni quando è arrivato.

Costò 20 milioni.

All’inizio tirava e sbagliava sempre.

Io non ero un esperto ma mi chiedevo sempre perché continuasse a tirare.

Il suo passaggio contro Treviso è indimenticabile.

Un lancio incredibile da campo a campo con Garrett che riuscì a schiacciare subito.

 

In piena Guerra del Golfo :Mi ricordo a Gerusalemme: ultimi secondi due tiri liberi. SI dovevano segnare per passare il turno.

Sandro Santoro realizzò entrambi i liberi e passammo il turno: emozioni uniche.

Ci sconsigliavano di andare perchè sulla strada non si sapeva cosa poteva succedere.

 

Il segreto di una società non è quello di comprare grandi campioni affermati.

E’ quello di compare grandi prospetti e valorizzarli, giorno dopo giorno grazie alla serietà degli allenatori.

Abbiamo avuto signori Sponsor ma i giovani che sono il cuore della società sono fondamentali.

Quando si raggiungono certi traguardi non è merito del singolo ma del collettivo.

Ognuno ha il suo ruolo.

Se il meccanismo funziona si raggiungono i traguardi.

Sapere mettere le persone al posto giusto.

 

Volkov – Non l’ho convinto io. Un “io” tra virgolette, da persona che ha sempre curato la parte finanziaria ed amministrativa della società, senza entrare nel merito tecnico.

L’anno precedente avevamo un grande giocatore in quel ruolo, un realizzatore formidabile come Michael Young.

Sasha era più eclettico.

Ricopriva tutti i ruoli con la stessa positività.

Era ad un livello superiore.

Young era un po scomposto ma era molto redditizio. L’avevamo preso per sostituire Dan Caldwell.

L’allenatore è fondamentale in una società: come un capo cantiere in un appalto.

Li escono i punti di vista diversi: chi deve quadrare il bilancio e chi deve mirare al successo della squadra.

L’allenatore aveva in mente il nome di Volkov e sapeva benissimo chi fosse e quanto valesse di prospettava un costo molto alto.

Si sapeva che sarebbe costato più di Young: Recalcati andò negli Usa per convincerlo.

Il costo previsto lievitava continuamente e passavano giorni e settimane e non si riusciva a capire bene.

Il costo era il doppio rispetto al costo preventivato.

Quando è arrivato qui abbiamo toccato con mano che uomo fosse, che giocatore era, quanto valeva e quanto ne ha guadagnato la società.

Gli sponsor hanno apprezzato il suo apporto.

 

Peppino Viola – Un punto di riferimento unico.

Anche quando ha lasciato ufficialmente la presidenza della società è sempre stato il punto di riferimento per tutti quanti.

Per ogni settore della società, in assoluto ed anche per me.

Fino a quando non è arrivato il General Manager, era lui il General Manager.

Era lui che gestiva la società.

Anche quando sono arrivati fior di Gm,era sempre lui il punto di riferimento di tutti.

Lui è stata la molla.

Quando nell’81-82 dopo tanti tentativi per salire in A2 c’è stato uno scoramento da parte dei soci, allora lì c’è stata un’idea sulla quale abbiamo puntato insieme nel fare uno sforzo incredibile prendendo Campanaro ed un fior di allenatore come Benvenuti. E da li gli sforzi per il Botteghelle, il settore giovanile ed un grande allenatore come Gebbia. Per far questo occorrevano le spalle larghe ma sempre con la prospettiva di coinvolgere la città, i tifosi e gli sportivi.

E successivamente il Palazzo dello Sport, il Centro Sportivo: tutto programmato ma sempre facendo un passo dietro l’altro avendo le spalle larghe.

C’erano le banche che assistevano ma c’erano pagamenti puntuali, pagamenti dei contributi, tutto in regola.

 

Ricordiamoci che la Viola vinse il titolo cadetti nazionale con Gaetano Gebbia nel 1995: qualche soddisfazione l’abbiamo avuta.

 

 

I Presidenti –Tante volte i Presidenti pensano di poter intervenire nella parte tecnica ma non è così.

Ognuno deve fare la sua parte.

 

La mia figura: in una mia udienza è stato chiesto ad un allenatore quale fosse la mia funzione.

Lui disse:”Il Presidente veniva all’inizio dell’anno concordando budget e strategie”.

Ma Scambia che cosa faceva? Era quello che una volta fatti i programmi era quello che stabiliva se si poteva acquistare un giocatore o non era il caso.

L’ultima parola era la sua”.

Che altro faceva? “Non veniva mai, aveva il suo compito amministrativo-finanziario ma non veniva”.

Quando si perdeva qualche partita, sempre questo allenatore disse che era lui a sollecitarmi per parlare alla squadra.

 

Il giocatore preferito? Dei quattro su Rac Live, tutti e 4. Sono arrivati giovanissimi ed hanno dato un contributo enorme.

Gustavo è speciale.

Giocò in Nazionale Juniores (e vinse la medaglia di Bronzo) con Rusconi,Niccolai,Gentile.

Gustavo era preferito a Pessina.

Era un giovane molto promettente.

 

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