LA GENERACION DORADA TORNA SUL PARQUET 20 ANNI DOPO ATENE
SERATA INDIMENTICABILE AL PARQUE ROCA DI BUENOS AIRES CON 4 EX NEROARANCIO
“Chi vuoi che paghi per venire a vederci ancora giocare a 50 anni”?
di Nino Romeo – Parole di qualche mese fa di Manu Ginobili che, insieme ai suoi compagni, è rimasto sorpreso e commosso, sabato 2 Novembre, nell’ammirare il Parque Roca di Buenos Aires tutto esaurito (biglietti venduti in meno di 24 ore) per la reunion della Generacion Dorada, la Nazionale Argentina di basket che ha scritto la storia della pallacanestro mondiale vincendo l’oro olimpico (ai danni dell’Italia medaglia d’argento) ad Atene 2004.
Una reunión organizzata a 20 anni dal successo storico alle Olimpiadi.
Le mascotte Rosco della Nazionale Argentina e Burnie dei Miami Heat hanno avviato la serata intrattenendo le migliaia di spettatori presenti mentre venivano via via introdotti tutti i protagonisti della serata.
Insieme ai giocatori della Nazionale sul parquet anche tanti altri protagonisti, sportivi argentini e giornalisti.
Ruben Magnano è il primo a fare l’ingresso sul parquet, poi, in rigoroso ordine di maglia, Pepe Sanchez, Manu Ginobili, Ale Montecchia, Fabricio Oberto, Walter Herrmann, Gabriel Fernandez, il capitano Hugo Sconochini, Luis Scola, Leonardo Gutierrez, Andres Nocioni, Carlos Delfino e Ruben Wolkowyski.
Emozioni fortissime e pubblico in delirio totale per omaggiare la storia della pallacanestro argentina.
Dopo la foto di gruppo e l’inno nazionale suonato dai fratelli Sardelli del gruppo hard rock argentino Airbag, è il momento di giocare, con i campioni, i giornalisti e gli sportivi argentini distribuiti in due squadre, bianca ed azzurra, i colori della nazionale.
Tantissima emozione anche in Italia ed a Reggio Calabria; i tifosi della Viola ritrovano, infatti, quattro protagonisti della storia neroarancio, con Montecchia e Delfino sul parquet in maglia azzurra e Ginobili e Sconochini in maglia bianca.
4 quarti da 12 minuti ciascuno, il tabellino “neroarancio” si muove dopo sette minuti.
Arriva la prima azione spettacolare firmata da Pepe Sanchez che regala un assist per la schiacciata di Manu Ginobili. Dall’altra parte risponde Carlos Delfino con una tripla (11-12 al 7’)
Al 9′ una tripla di Manu porta i suoi sul 15-17 ma la squadra azzurra non molla un centimetro e con gli assist di Ale Montecchia chiude il primo quarto avanti sul 22-21.
Durante l’intervallo il tennista argentino Juan Martin Del Potro, intervistato a bordo campo, prende l’ovazione del pubblico.
Nella pausa tra i quarti la gara del tiro da tre punti che appassiona tutti: 8 squadre composte da tre giocatori, un campione olimpico, un invitato ed un selezionato dal pubblico.
La prima fase si gioca tra primo e secondo quarto e partecipano il team “Lancha” di Carlos Delfino (6 punti), poi team “Gaby” Fernandez (9 punti), team “Leo” Gutierrez (9 punti), team “Walter” Herrmann (6 punti), team “Puma” Montecchia (6 punti), team “Chapu” Nocioni (6 punti), team “Luifa” Scola (6 punti), team “Colo” Wolkowyski (7 punti). Si qualificano alla semifinale i primi quattro.
Si torna a giocare il secondo quarto.
Al 18′ uno splendido assist di Manu, direttamente da rimessa laterale, per Leo Montero porta i bianchi sul 22-25.
Al 21′ è una splendida tripla di tabella di Mica Gonzalez a firmare il primo contributo femminile della serata e i bianchi vanno sul 24-28. Ma gli azzurri reagiscono subito e, poco dopo, la schiacciata di Herrmann riporta tutto in parità (28-28) con nuovo timeout.
Nel finale di secondo quarto si scatena Luciana Delabarba, protagonista femminile della squadra azzurra: assist, tripla, palla rubata e canestro da sotto in contropiede che fanno impazzire il pubblico per il 37-30 con cui la squadra azzurra chiude il primo tempo davanti.
All’intervallo semifinale e finale della gara del tiro da tre punti. Se la giocano team “Colo” Wolkowyski (7 punti), team “Lancha” Delfino (7 punti), team “Gaby” Fernandez (6 punti) e team “Leo” Gutierrez (4 punti).
Finale tra “Colo” Wolkowyski e “Lancha” Delfino. La squadra del Colo ha le polveri bagnate (solo 2 punti) e trionfa la squadra di Carlos (che segna una tripla di mano sinistra) con 6 punti.
Bellissimo, a seguire, l’omaggio a Ricardo Primitivo Gonzalez, 99 anni, unico protagonista ancora in vita dell’Argentina campione del mondo di basket del 1950.
Dopo qualche minuto di intrattenimento musicale con Coti Sorokin, si apre il terzo quarto con l’ovazione a centrocampo per la judoka Peque Pareto, che prende parte alla gara.
La squadra azzurra parte forte e vola sul +14 (44-30 al 28′).
Si fa di tutto per far segnare la Pareto, l’arbitro prende allora in mano la situazione ed “inventa” un fischio per mandarla in lunetta scatenando l’ovazione del pubblico: 0 su 2 per Peque che si riscatta, però, poco dopo con un assist.
Timeout al 31’, sul 44-34 per la squadra in maglia azzurra, e spazio ai meravigliosi video messaggi dell’hockeista Luciana Aymar, la tennista Gabriela Sabatini, il cantante Diego Torres, Facundo Campazzo, Nicolas Laprovittola, Gregg Popovich e l’attore Ricardo Darín.
Si riprende ed il terzo quarto si chiude con la tripla di Manu Ginobili che riporta la squadra in maglia bianca sul -6 (47-41).
No-look pass di Ginobili per Nocioni ma risponde subito il “Colo” Wolkowyski con una tripla per il 52-43 per gli azzurri al 38′.
Botta e risposta Scola – Herrmann poi è ancora Manu Ginobili con rubata ed assist a dare la scossa per il 55-47 al 40′.
Nuova pausa e nuova splendida sorpresa, con tantissima emozione, per l’ingresso sul parquet dei figli dei campioni argentini, pronti a dare il loro contributo alla gara.
Arrivano anche i video messaggi dei familiari per l’ennesimo momento di fortissime emozioni.
Si riprende, allora, a giocare con padri e figli sul parquet e gli 8 punti in fila firmati dai figli di Scola e Sconochini riportano la squadra bianca sul +3 (55-58 al 41′). Herrmann padre e figlio riportano davanti gli azzurri (59-58) ma ci pensa uno dei figli di Manu Ginobili con una tripla a riportare i bianchi davanti (59-61 al 42′). Contro break dei figli di Wolkowyski ed Herrmann per il 63-61 al 44′. Figli protagonisti fino alla fine con gli eredi Fernandez, Gutierrez, Sanchez, Montecchia e Nocioni a canestro (67-69 per i bianchi al 47’) fin quando Pepe Sanchez pasticcia “volontariamente” segnando un “autocanestro” che fa sorridere tutti e manderebbe la gara in parità (69-69 a 12 secondi dalla fine). Non si segna più ma qui va in confusione anche il tavolo: viene tolto un punto alla squadra blu, ne vengono aggiunti due dall’altra parte, il punteggio viene “sistemato” su uno “strano” 68-71 per la squadra bianca, si evitano così i supplementari ma il punteggio finale non interessa davvero a nessuno.
Quel che conta è l’ovazione totale del pubblico per tutti i protagonisti e questi campioni straordinari che si fermano sul parquet, molti di loro anche commossi, a raccogliere gli applausi ed i cori del pubblico.
La serata unica ed indimenticabile finisce, ovviamente, sul podio, come 20 anni fa, con tanto di medaglia celebrativa e ringraziamento a tutti nei bellissimi ed emozionanti discorsi di chiusura di Manu Ginobili e coach Ruben Magnano.
Grazie alla Generacion Dorada