IL PRESIDENTE SANTUCCI “STOPPA” COSI’ LE QUESTIONI ARBITRALI
Il numero uno del mondo arbitrale interviene sulla questione C Silver e non solo, leggete qui.
La missiva del Presidente del Cia Regionale Giovanni Santucci
Meno male che Sabato 28 Gennaio in occasione del Raduno di metà campionato, avremo un incontro tra arbitri, allenatori e dirigenti . Un incontro voluto dal CIA Regionale di comune accordo con il Direttivo Regionale FIP. Vi anticipo che andremo a parlare di rispetto della classe arbitrale e necessità di un clima più sereno nei confronti dei nostri arbitri. Difatti già dalle prime giornate dei campionati regionali e non solo, gli arbitri sono stati messi alla berlina, tra dichiarazioni di un peso inqualificabile su Social Network e testate Web. Non ultima Domenica 22 Gennaio, l’apoteosi di una situazione che preoccupa sempre più i vertici del Commissione Regionale CIA e non solo.
Si trattasse di un caso isolato, basterebbe gridare allo scandalo e intervenire singolarmente. Ma purtroppo non è così, ed io come Presidente Regionale CIA lancio un allarme: ” non mi rivedo più in questa pallacanestro, la situazione sta prendendo una brutta piega”. Parlo della violenza nei confronti del mondo arbitrale che avviene senza ragion di causa, della mancanza di rispetto verso il nostro gruppo formato da Arbitri ed Ufficiali di Campo. Un fischio errato o un non fischio non può portare a manifestazioni di violenza fisica e successivamente anche mediatica, dove tesserati si permettono di dire la qualunque senza diritto di replica. ” E’ arrivato il momento di dire basta».
Perchè in effetti non si tratta del primo episodio di violenza e non parlo di solo fisica ma soprattutto psicologica alla quale sono sottoposti i nostri arbitri, sopratutto i più giovani ed in categorie inferiori. Pensate che in C abbiamo una classe arbitrale con un età media che si aggira attorno ai 23/24 anni, i quali domenicalmente vengono accoppiati con arbitri più anziani o esperti con età tra i 28/30 anni, e la coppia arbitrale si confronta con giocatori a volte molto più grandi di loro. Nonostante nella lista ci siano 4 arbitri nazionali, una di essi arbitra in A1 Femminile, non posso negare che buona parte sono arbitri in crescita ed in formazione. Alcuni già formati, altri ancora con lacune che con l’esperienza elimineranno, ma sicuramente non scendono in campo con l’intento di far vincere o perdere questa o quella squadra. Stiamo lavorando intensamente per intervenire su delle aree di miglioramento come l’aspetto caratteriale e comportamentale, chiediamo loro maggiore conoscenza regolamentare per aver un miglior approccio comunicativo con tutte le componenti. Tutti e dico tutti sono delle brave persone e dei bravi ragazzi, quindi non posso più accettare e stare in silenzio quando assisto a certi comportamenti da parte di questa o quella Società. Posso comprendere qualche sussulto da parte di qualche dirigente quando perde per un errore arbitrale, ma Vi assicuro sono rari questi momenti. Posso ancora comprendere che le Società spendono soldi e fanno sacrifici ma non posso comprendere che le loro sconfitte siano solo e sempre per colpa degli arbitri.
In tutta onestà ogni qual volta vado ad osservare gli arbitri, dovessi dire la mia sul gioco espresso da alcune squadre o sul livello tecnico espresso, credo cadrebbe il palazzetto. Credo sia opportuno essere reali, io sono l’educatore dei miei arbitri e cerco a tutti di esprimere i sani principi dello sport. Con rammarico devo dire che la vera differenza che fa lo stile tra una Società ed un’altra sono la conoscenza e la cultura dello sport. E poi non ci si sorprendiamo se la violenza rompe gli argini e arriva in campo o fino agli spogliatoi. E’ necessario un cambio di marcia: la cultura dell’educazione sportiva, sempre più lontana dal mondo di questa società moderna e di conseguenza di questo sport, che passa anche dal rispetto verso gli arbitri e delle regole.
Con rispetto e stima verso tutte le Società ma soprattutto verso questo sport, saluto cordialmente.
Giovanni Santucci
Presidente Regionale CIA Calabria