IL MONDO HA APPLAUDITO(ANCORA) IL MITO KOBE
Kobe Bryant, entra ufficialmente nella storia del basket mondiale.
Il compianto atleta giallo-viola, vittima di un tragico incidente elicotteristico è stato celebrato dal basket mondiale ed inserito nella Hall of Fame.
La sua rappresentanza è tutta per la moglie, Vanessa.
La presentazione della stella passata in gioventù da Reggio Calabria, invece, è toccata al suo idolo di sempre, sua maestà Michael Jordan.
Il momento clou della notte di Springfield — con l’ingresso nella Hall of Fame di 9 grandissimi personaggi — è senz’altro quello in cui sul palco sale Vanessa Bryant accompagnata da Michael Jordan, a cui la moglie di Kobe dedica il primo ringraziamento: “Lo scorso l’ho chiamato chiedendogli di essere qui con me stasera e lui ha gentilmente accettato. Grazie Michael, Kobe ti ammirava tanto: questo significato molto per noi”. Jordan — a differenza di quanto successo al memorial dello Staples Center, il 24 febbraio 2020 — questa volta resta in disparte, è lì solo per dare supporto a Vanessa. A lei tocca ringraziare per voce di Kobe chi ha permesso alla superstar dei Lakers di ricevere la massima onorificenza possibile, l’ingresso nell’arca della gloria del basket mondiale. E lo fa un po’ alla maniera di Bryant: “Sono certa che adesso sta ridendo da lassù, è come se potessi vederlo, a braccia conserte, con un grande sorriso, pensando: ‘Mica male tutto questo, no?’. Anche oggi, continua a vincere”, ricorda Vanessa. Come ha fatto per un’intera carriera, che la compagna di una vita (vent’anni assieme) ha voluto ricordare ed esaltare: “Le sue statistiche parlano per lui. Kobe era a un livello diverso, non ha mai preso scorciatoie, ha sempre dato tutto, giocando anche quand’era infortunato. Ha giocato con la febbre, con le intossicazioni alimentari, con il naso rotto, le dita rotte — e imparando a tirare con la mano sinistra; una volta ha perfino segnato due liberi col tendine d’Achille distrutto”, ha ricordato scatenando l’ovazione in sala, un chiaro riferimento alla gara contro i Golden State Warriors che ha segnato l’infortunio più grave della sua carriera. Per non dimenticare nessuno — “perché sono certa che Kobe avrebbe tantissime persone da ringraziare” — “ringrazio tutti, anche i suoi detrattori, perché se Kobe oggi è nella Hall of Fame lo è anche perché voleva dimostrare a queste persone che si sbagliavano sul suo conto”, ha continuato la vedova Bryant. La spinta ad affermarsi, a non smettere mai di lavorare è un altro aspetto del campione dei Lakers sottolineato — e spiegato — dalla moglie. “Un giorno gliel’ho chiesto”, dice. “Perché non ti fermi anche solo qualche gara invece di continuare a soffrire. ‘E i tifosi che hanno risparmiato per vedermi giocare solo una volta?’, mi ha risposto. Non si è mai dimenticato dei suoi fan. Se avesse potuto, avrebbe giocato per loro ogni minuto di ogni partita. Vi ama così tanto”.
Poi ovviamente c’è tanto spazio per il Kobe Bryant uomo, oltre che giocatore. Marito e padre. “Bianka e Capri, sono contenta che siate qui stasera. Papà era una persona incredibile, e vi amava da morire”, dice alle figlie, ricordando però anche Gianna (Gigi), tragicamente scomparsa proprio assieme al padre quel 26 gennaio 2020: “Vorrei che mio marito fosse qui per accettare questo incredibile premio. Lui e Gigi avrebbero meritato di essere qui per assistere a tutto questo. Gigi sarebbe così orgogliosa di vedere suo padre introdotto nella Hall of Fame del basket. So che non vedeva l’ora di essere qui”.
: “Il suo risultato più prezioso è stato essere il miglior papà per le ragazze. Voglio ringraziarlo per il lavoro che ha fatto come marito e come padre. Grazie per non aver perso mai un compleanno, uno spettacolo o una recita scolastica. Grazie per aver messo al primo posto il tuo amore per la nostra famiglia. Grazie per aver portato così tanta gioia nelle nostre vite e in quella di tante persone in tutto il mondo”.