IL CENTENARIO DEL “PRINCIPE DI PIEMONTE”, LA LETTERA DEL PROF. PINO PELLICANO’
Ricordi indelebili che saranno oggetto di un nostro speciale successivo.Ecco la lettera del Professore Pino Pellicanò
Risale al lontano 1951 la mia prima “campanella” al “Principe di Piemonte”. Un ricordo indimenticabile. I miei cari genitori mi fecero frequentare le Scuole Elementari di Piazza Castello. Il mio maestro si chiamava Santagati. Qualche anno dopo mi seguì anche mio fratello Franco, che venne iscritto nella classe del maestro Scarfò. Essere stato alunno di questa Scuola mi ha aperto un mondo: quei grandi cortili interni scatenarono la mia fantasia di bambino, facendomi immaginare campi da gioco pieni di ragazzi esultanti. Abitando, allora, nella vicina Via Osanna, non esisteva uno spazio adeguato per praticare una qualsiasi attività ludico-sportiva, vivere il tempo libero; le piazze più vicine erano occupate da bancarelle permanenti che ospitavano i mercatini del tempo.
A distanza di una trentina d’anni, una volta completato il mio ciclo di studi e dopo avere acquisito i relativi titoli professionali, sono riaffiorati i ricordi di quella Scuola che, nel frattempo, era diventata un luogo accogliente, soprattutto negli spazi riservati alla pratica sportiva. Notai, con grande piacere, che fra le molteplici attività rivolte alla crescita armoniosa dei bambini, l’avviamento alla pratica ludico-sportiva continuava ad avere un ruolo di primaria importanza, grazie alla sensibilità che ha da sempre contraddistinto i direttori didattici e, oggi, i dirigenti scolastici.
La palestra e il cortile lato nord del plesso scolastico sono stati frequentati da un gran numero di ragazzi e ragazze che hanno, così, vissuto entusiasmanti giornate di gioco, svago e aggregazione, praticando le varie attività motorie e sportive. Ed è stato proprio attraverso il gioco che ogni ragazzo ha avuto la possibilità di interagire con il compagno, di sperimentare la propria abilità comunicativa e, così, facendo si sono registrati dei preziosi momenti di socializzazione e amicizia. La nostra discreta presenza nelle strutture sportive scolastiche si è sviluppata attraverso i sani principi dello sport; sarebbe stato un grave errore pensare che, in età scolare, la pratica dello sport fosse esclusivamente orientata alla ricerca del campione, mentre, al contrario, andava privilegiata ad ogni costo la voglia dello stare assieme, dell’apprendere il rispetto delle regole e, soprattutto, dell’avere la massima cura degli ambienti che ci ospitavano.
Ed è avvenuto proprio in tale ottica che l’associazione sportiva dilettantistica Leonardo (volley e basket), operando in piena sintonia con i responsabili della Scuola che si sono succeduti nel tempo e con l’intero corpo docente, ha promosso iniziative che hanno visto il massimo coinvolgimento degli scolari. Da venticinque anni a questa parte, operando sugli stessi sani principi educativi, sportivi e sociali, l’associazione sportiva dilettantistica Aleandre Basket, ha avuto modo di proseguire il rapporto di collaborazione, nel pieno rispetto delle vigenti normative che permettono l’uso delle strutture sportive al di fuori dell’orario scolastico. Anche in questo secondo momento si è inteso operare nel segno della continuità, caratterizzando il nostro percorso secondo il principio dell’inclusione, nella convinzione che la pratica dello sport va consentita a tutti, nessuno escluso!, mettendo al bando ogni tipo di selezione e limitazione.
Certo è che rivisitando il lungo, nostro, appassionato impegno, non possiamo fare a meno di essere orgogliosi del contributo formativo che ha caratterizzato il nostro agire, nella qualità di genitori, docenti, istruttori, ani matori sportivi, nel considerare che centinaia e centinaia di ragazzi e ragazze dopo avere acquisito il benessere psicofisico attraverso lo sport e l’attività motoria in generale, hanno manifestato una sempre crescente sicurezza, raggiungendo mete spesso prestigiose.
Gli stessi che, da adulti, hanno occupato ed occupano un ruolo di primaria importanza nella società civile, con la maggior parte di loro che non hanno mai dimenticato quanto sia stato prezioso frequentare la Scuola di Piazza Castello, dove è stato concesso loro di correre, saltare, lanciare, calciare, giocare, il tutto in un contesto di autentica amicizia che è nata dalle iniziali presenze sui banchi di scuola e si è consolidata nel tempo a venire. Affermare, oggi, quanti siano gli “ex-scolari” della nostra città che possono esprimere la loro sincera gratitudine per gli insegnamenti ricevuti presso la Scuola Elementare del “centenario” risulta, probabilmente, arduo.
Ma se, ancora oggi, tanti “ex-scolari”, nel frattempo divenuti genitori oppure nonni, guardano a tutto quello che ha rappresentato per tutti loro la Scuola “Principe di Piemonte” e auspicano che anche i loro figli o nipoti possano essere formati laddove avevano vissuto la loro felice infanzia, iniziale coinvolgimento all’attività motoria, vuol dire che, negli anni, si è seminato bene e che il nostro meraviglioso sogno si è davvero avverato.
Reggio Calabria, novembre 2024
Prof.re Pino Pellicanò