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DIERRE AL PLAYOFF:LA CARICA DEL DIRETTORE SACCA’

Un’intervista intensa e programmatica.Abbiamo ascoltato il Direttore Sportivo della Dierre Basketball Reggio Calabria, Daniele Saccà.

Il figlio del Mito nero-arancio Nicola, programma ed ha grande voglia di far bene alla corte del Presidente Filianoti.

Ecco la sua intervista.

Un obiettivo sognato non scontato ma fortemente voluto, che voto possiamo dare alla stagione regolare della dierre e che girone regolare è stato?

 
Non amo particolarmente dare voti, ma vorrei dare una valutazione senza dubbio positiva alla stagione.
Siamo partiti con l’obiettivo di migliorare il piazzamento Playout dell’anno scorso e siamo arrivati ottavi. L’unico rimpianto è non aver praticamente mai visto la rosa al completo.
Purtroppo quest’anno abbiamo avuto un numero esagerato di infortuni che ci hanno portato ad avere rotazioni limitate e allenamenti ridotti per mesi, ma non bisogna piangersi addosso perché sono cose che possono succedere e siamo stati bravi a tenere alto il livello fisico e mentale nonostante le evidenti difficoltà.
 
 
-un giudizio sul prossimo playoff? che semifinale ti aspetti contro Castanea?
 
Una serie certamente equilibrata: ci ritroviamo con la compagine giallo-viola  dopo le sconfitte ai Playout dello scorso anno e dopo tante e belle sfide rocambolesche in campionato. Il Castanea è una squadra ben costruita e ben allenata dall’amico Dani Baldaro a cui faccio i miei complimenti per professionalità e signorilità. In questa stagione hanno vinto entrambe le partite contro di noi, ma i Playoff sono un campionato a parte e faremo di tutto per invertire questo trend negativo.
 
-Girando per la Sicilia ritrovi perennemente amici ed abbracci dei tempi andati da giocatore. qual è la piazza che ti manca di più? e chi hai ritrovato con maggiore piacere durante la stagione in corso?
 
Quasi tutta la mia carriera si è svolta in Sicilia.
Fortunatamente ho tanti amici che ancora rivedo volentieri anche se ormai molti si sono allontanati dal Basket.
Non è un mistero che Cefalù(la domanda mica nasce per caso Ndr) sia la mia seconda casa da ormai 20 anni.
Hanno iniziato un ottimo progetto giovanile e non vedo l’ora di ritrovarli in campionati che la città ed i tanti appassionati di basket meritano. Sono veramente felice di aver rivisto in panchina coach Gaetano Russo, mio ex allenatore al CUS Catania in B2 nel lontano 1999. Come dimenticare Gela e coach Totò Bernardo, ho passato un anno splendido anche grazie a lui che ai tempi era un mio dirigente e mi fa sempre piacere ritornare. E fammi fare i complimenti ai coach Ciccio Trimboli ed Iliano Sant’Ambrogio che hanno vinto il campionato con Svincolati Milazzo: se lo meritano per il lavoro quotidiano e la professionalità che stanno mettendo in questa loro avventura.
 
-dalla prossima stagione cambia radicalmente tutto una tua opinione sull’evoluzione del movimento?
 
Sono favorevole alla creazione di questa serie intermedia tra la B e la C gold, il divario in questi anni è stato netto e fare il grande salto per una squadra di C ha portato molte difficoltà con costi di gestione troppo elevati. Mi auguro che, negli anni, con questa nuova B interregionale si possa trovare un giusto equilibrio senza ulteriori cambiamenti anno dopo anno.
Inutile parlare dei parametri “Nas”, che aumenteranno in tutte le serie tranne per le squadre che dalla C Gold rimarranno in C unica. Sono assolutamente contrario a questa regola che non solo penalizza società nate da poco come la nostra, ma anche quelle di piccoli paesi che per ovvie ragioni non hanno la possibilità di costruire un grosso settore giovanile che ti permetta di auto sostenerti ad alti livelli. Purtroppo la regola esiste e ci dobbiamo adeguare, ma bisogna fare una grossa e netta distinzione tra campionati giovanili e campionati senior. E’ innegabile che in 15 anni il movimento senior sia crollato anche a causa di squadre imbottite di under 18 messi in rosa per abbattere i costi ma che al raggiungimento dei 21 anni vengono scartati perché alle società costa meno prendere uno straniero minorenne o ripartire dagli under 18 in un ciclo continuo. Quanti giocatori hanno abbandonato la pallacanestro dai 20 ai 30 anni? Quanti di questi avrebbero potuto giocare un campionato senior con un pò più di esperienza e allenamenti sulle spalle? Se fossi nella FIP due domande me le farei.
 
-come sta il progetto Dierre e quali possono essere le ambizioni ed i progetti per il futuro?
 
Il progetto è sano: a mio avviso siamo più avanti di quanto ipotizzato quando è nata la società 4 anni fa. Stiamo crescendo con la prima squadra, abbiamo già avviato colloqui per rinforzare la dirigenza e appena finirà la stagione sportiva ci rimetteremo subito a lavoro per creare il nostro settore giovanile che deve essere un punto di forza per il futuro. Le ambizioni del Presidente Roberto Filianoti sono alte e lo ha già dichiarato in passato, ma non vogliamo fare passi troppo lunghi e per questo ci vuole programmazione, serietà e continuità.
 
-quali sono le favorite per i tre posti da aggiungere a Svincolati e Piazza Armerina?
 
La classifica finale rispecchia in pieno la forza delle squadre quindi direi che le favorite sono Fortitudo, Basket School e Castanea ma farei attenzione all’Or.Sa. Barcellona che è la più in forma in questo momento e che mi ha colpito per intensità e gioco di squadra. E non sottovaluterei Catanzaro che ha giocatori di esperienza che sanno affrontare queste partite e potrebbe creare problemi a chiunque.
 
-se si potesse scegliere un giocatore da ingaggiare sul mercato per i playoff fantasticandoci sceglieresti?
 
Se restiamo in questo campionato direi Manfrè di Milazzo. E’ un giocatore che mi piace tanto ed è migliorato molto in questi anni. Fa sempre la scelta giusta, molto concreto in attacco e in difesa, gioca più ruoli, mai una parola fuori posto. Senza dubbio uno dei migliori del campionato.
 
-non è facile per te lavorare fianco a fianco con un tuo amico e compagno di sempre come coach Giovanni Rugolo? che annata è stata a tuo avviso per la sua crescita in questa nuova veste?
 
Per quanto mi riguarda è tutto molto semplice perché siamo cresciuti insieme vivendo la stessa pallacanestro e ci capiamo al volo, sappiamo cosa serve per crescere professionalmente e facciamo di tutto per riuscirci. Da parte di entrambi c’è molto rispetto dei ruoli: io non mi permetto di entrare nelle questioni tecniche come lui non entra in quelle dirigenziali ma se dobbiamo darci un consiglio per migliorare lo facciamo tranquillamente senza presunzione ne invidia. Per crescere serve esperienza e quest’anno per entrambi è un tassello in più avendo superato insieme molte difficoltà. Come Coach ha tutte le caratteristiche per arrivare in alto: ci mette professionalità, tecnica, passione, carattere e sono qualità difficili da trovare. Mi auguro possa fare sempre meglio in futuro.
 
-capitolo roster: un parco giocatori che ha cambiato pedine importanti durante l’anno. sei soddisfatto delle scelte fatte?
 
Personalmente mi dispiace molto aver perso Giovanni Scialabba a metà Dicembre per ragioni lavorative, ma abbiamo aggiunto un giocatore importante come Smorto che è un lusso per questa categoria. Si allenava con noi da Ottobre per riprendersi dal grave infortunio di due anni fa e si è inserito perfettamente in questo gruppo. Poi siamo stati bravi e veloci nella trattativa per prendere Rajacic dalla serie A croata, un ragazzo che aveva fatto bene lo sorso anno in B a Salerno e Pavia e che ha grandissime potenzialità e lo sta dimostrando in questi mesi con noi.
Sono molto contento del roster, avere una buona base di reggini è un aiuto in più. Sono ragazzi seri che hanno voglia di allenarsi e non hanno mai creato problemi durante l’anno. Non dimentichiamoci che è un mix tra giocatori esperti (Laganà, Pandolfi, Smorto) e giovani nati negli anni 2000. Manisi e Collier Broms 2002, Romeo 2001, Ripepi e Rajacic 2000, Surfaro e Marcianò 2005, Romanò e Pisapia 2007. Questo da anche più valore al raggiungimento dell’ottava posizione di quest’anno.
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