SliderStory

COACH RECALCATI RICORDA GAETANO GEBBIA:”UN VERO AMICO DEL BASKET”

Carlo Recalcati ricorda Gaetano Gebbia e lo fa nella newsletter di una delle firme più autorevoli di sempre della storia della palla a spicchi, BasketVision di Enrico Campana.

“Con lui il salto di qualità nella formazione”

Grazie per l’opportunità che mi offre BasketVISION per ricordare un grande uomo.

Sono trascorsi oltre 30 anni da quando conobbi Gaetano Gebbia a Reggio Calabria e, dal mio arrivo, siamo subito andati d’accordo. Apprezzai immediatamente la sua caparbia convinzione che allenare una squadra di basket debba essere una professione autonoma, ricca di dignità educativa e di esigenze di aggiornamento, di ricerca e sperimentazione, che difficilmente può conciliarsi con altre attività professionali.

A questo principio Gaetano si è attenuto coerentemente con non poco coraggio, fin dai tempi lontani in cui esercitava la sua passione sul campo del Botteghelle, e poi con la costruzione del Centro Modena, condividendo con una società avveduta come la Viola Reggio Calabria soluzioni d’avanguardia con il duplice intento di creare un vivaio modello, sia dal punto di vista tecnico che strutturale.

Chi non ha avuto la fortuna di conoscerlo a fondo non può certo immaginare quale vulcano di idee si nascondeva dietro la sua riservatezza.

Egli sapeva amalgamare le grandi capacità tecniche e strategiche, necessarie in una disciplina difficile come la pallacanestro, alle capacità psico-pedagogiche che questo sport e l’insegnamento esigono: ecco, Gaetano interpretava questi aspetti nel modo migliore.

 
 

Quando nel 2001 gli vennero affidate le squadre nazionali giovanili, ed in un secondo momento anche la responsabilità della formazione degli allenatori, Gaetano si propose un programma molto ambizioso che fu pienamente attuato nonostante diffidenze e riserve che all’inizio avevano accompagnato la sua attività. Se la pallacanestro italiana, a livello di formazione, ha fatto un salto di qualità, il merito è dovuto anche all’impegno costante di Gaetano Gebbia, capace di agire nel lavoro senza riservare spazio al calcolo utilitaristico ed egoistico, soprattutto quando crede nelle sue idee e negli uomini che egli stima, dando loro rispetto e possibilità di esprimersi.

L’insegnamento non è solo conoscenza della materia ma anche la capacità di sintesi, di discernere e selezionare le varie metodologie possibili per uno stesso obiettivo (conoscenza e competenza). Quindi, oltre al sapere e al saper fare, il cerchio si chiude con il saper far fare. Non basta conoscere, bisogna avere anche la capacità di saper trasmettere e di insegnare anche agli altri la capacità di saper far fare. Gaetano è stato bravo a mettere in pratica tutto questo. E ‘stato bravo a rinnovare in modo puntuale e coerente il nostro basket, non considerandolo come qualcosa di inamovibile e fisso ma in continua evoluzione. Non ha mai smesso di generare idee e produrre innovazione. Nella formazione questo è importante, perché ciò che funziona oggi difficilmente funzionerà domani”.

Questo è il mio Gaetano Gebbia, con i medesimi concetti con cui mi sono espresso nella prefazione del suo bellissimo libro “Asini e scimmiette nei campi di basket” , frutto della passione e competenza di un caro amico dal grande spessore umano. Un vero amico del basket e, come tale, amico di chiunque ami questo meraviglioso sport.

Ciao Gaetano, grazie

Show Buttons
Hide Buttons