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AMEDEO TIBERTI SI RACCONTA SU RAC

L’intervista al nuovo numero 32 dalla Pallacanestro Viola. “Vesto questo numero in onore di Magic Johnson. Ho voglia di lavorare sodo e far crescere la mia condizione”. Suo padre giocava nell’Auxilium, negli anni ’80 con Giampiero Savio. Lui, si è già innamorato della città ed ha voglia di far bene:”E’ stata la scelta giusta”.

L’intervista di Giovanni Mafrici

“Bentrovati, siamo qui con Amedeo Tiberti, ormai a Reggio Calabria da qualche settimana, come ti stai trovando? Prime battute so che ci tieni a far crescere la tua condizione nel miglior modo possibile, dopo un bel problema. Adesso si riparte”

Si riparte, adesso in queste, purtroppo, prime due partite, abbiamo avuto poca possibilità di allenarmi, visto l’arrivo così all’ultimo e le partite così ravvicinate, quindi non è stato semplice all’inizio, però adesso piano piano, con il preparatore e i ragazzi stiamo piano piano entrando in moto dopo il mio lungo stop.
Quindi già in questi giorni si vede un miglioramento.

“Lo devo chiedere a te, anche perché Yusuf ogni settimana ha amichevole con la sua precedente squadra. Che gruppo hai trovato?”

Un gruppo molto unito, i ragazzi si trovano, da quello che ho visto nei primi giorni, molto bene tra di loro, si comunica molto, quindi questa è una cosa ottima per la squadra, e la società e lo staff sono stati carinissimi ad introdurmi qua in questa nuova squadra.

“Ti stavi allenando con Legnano, dove gioca l’ex Viola,Marcos Casini, una nostra vecchia e straordinaria conoscenza, che ha giocato qui quasi un decennio fa. Ovviamente, la mia domanda è strana ma te la faccio, perché il numero 32?”

Il numero 32 perché il mio giocatore preferito è Magic Johnson.

“Menomale, almeno un po’ di cultura cestistica. Allora esistono ancora ragazzi normali, bene bene. Avrai visto sicuramente su Sky lo speciale, la serie. C’è quel aneddoto quando giocano contro Joe Bryant, con Kobe bambino sugli spalti, e se non l’avete vista vi consiglio di guardarla, contro San Diego, era il derby, e al tempo si chiamavano San Diego Clippers.
Tu sei l’ennesima dimostrazione che purtroppo a pallacanestro giocano solo i figli degli ex giocatori, degli altri non gioca più nessuno, abbiamo Balic, Spizzichini ecc…
Tuo papà giocava a Torino, con Giampiero Savio nell’Auxilium tanti anni fa negli anni 80, lui è classe 66, quanto ha influito avere un papà giocatore?”

Sicuramente tantissimo, ha spinto sia me che mio fratello, ora lui a Piombino, ad innamorarci di questo sport e alla fine lo ha trasmesso nel nostro sangue questo amore per questo sport, la pallacanestro.

“Conoscevi già Reggio Calabria, ci eri già stato”

No non c’ero mai stato, però mi ha impressionato molto solo il fatto della possibilità di vedere dallo stretto, di quanto sia realmente vicina la Sicilia. Poi io sono abituato al clima di Torino, quindi nebbia, grigio, neve e freddo. Trovarmi qui in questo momento, in questa città, mi fa molto contento la possibilità di vedere il mare ogni giorno è qualcosa di fantastico.

“Qual è la tua squadra del cuore di pallacanestro, quella che hai sempre seguito da piccolo, anche italiana?”

Quella italiana negli ultimi anni, la Virtus Bologna che storicamente è sempre stata, insieme a Milano, una delle migliori squadre, e negli ultimi anni con coach Scariolo, è diventata un’ottima piazza a livello di Milano.

“Ha avuto la forza di risalire anche quando era andata giù con forza, una bella storia. Superiamo che altre piazze storiche possano tornare su, ogni riferimento a squadre, persone o giocatori è puramente casuale.
So che sei un giocatore che va fortissimo a rimbalzo, che sta ritrovando la forma. Sei stato il miglior marcatore quando hai fatto l’inferno, alla finali nazionali.
So che sei prettamente una ala piccola, ma che provi sempre ad avvicinarti al canestro quando serve, adesso chiaramente ti serve un po’ di tempo per tornare ai tuoi livelli, giusto?”

Sisi ovviamente un periodo biologico di riatletizzazione, adesso piano piano, ne ho parlato anche col coach che adesso inizierò a giocare più da 4, ho sempre giocato sia da 3 che da 4 all’evenienza, e adesso iniziamo da lì.

“È questa la piazza giusta?”

Sisi è questa la piazza giusta, ho parlato con l’allenatore, è una grandissima sfida per me di rivincita personale, e anche per la squadra che in questo momento ha bisogno di vincere.

“In bocca al lupo per Domenica, c’è la sfida contro Padova, alla prossima”.

 

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