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24/8/2024, APRE IL PLAYGROUND DI KOBE E GIANNA A REGGIO CALABRIA, SARA’ LA VOLTA BUONA?

E’ la volta buona.
Tocca passare dall’apparenza alla sostanza, e non sarà facile.
Anzi, a dirla tutta, i presupposti per rovinare una cosa bellissima sono quotati “bassi”, davvero “bassi” per usare una metafora da centro scommesse.
Volete realmente che il campo venga “recinto” con delle sbarre di ferro? Realmente Reggio Calabria non sarà in grado di vivere al cento per cento e senza “distruggere” un’opera così bella.
A dirla tutta, in caso di “danni”, si spera che ci sia un sistema di telecamere attivo H24: la zona del Tempietto è, finalmente pronta, ma, negli anni, prima della rinascita, non è stata mai una zona 100% sicura della città.

 

Quanto durerà il nuovo PlayGround dedicato alla memoria di Kobe e Gianna?
Basta leggere le migliaia di commenti dei cittadini reggini allarmati.
Sembra quasi che la bellezza del PlayGround sia “off limits” per le capacità civiche del cittadino reggino.
Allarmante il pensiero social di coach Ciccio Romeo che racconta

“Purtroppo oggi vi era un operaio che era avvilito poiché nel campo appena pitturato, sono entrati delle persone con bici ed hanno giocato al pallone, cosicché la pittura è venuta via, inoltre oggi pomeriggio era pieno di genitori che incuranti dell’area di cantiere hanno portato i bambini all’interno per farli giocare”.

Il post, con tanto di video, divulgato dal network nazionale Sky ha dato risalto(dopo i grandi successi di Calciomercato l’Originale) alla città ed alla nuova opera che si sta per palesare.
Sabato 24 agosto 2024,(mai ci fu data migliore) sarà il grande giorno e c’è chi consiglia l’orario giusto per la cerimonia di inaugurazione: perché non farla alle ore 8 e 24 precise? Bella idea non c’è che dire.

Il rispetto? Commentando il rinfresco messo in atto “sulla” statua dedicata alla Memoria di Massimo Mazzetto, presupponiamo che chi agisce, non conosca la storia e probabilmente non conoscerà neanche la famosissima storia, sfortunata di Kobe Bryant.

DOVE FESTEGGI IL COMPLEANNO? AL DONO DI MASSIMO MAZZETTO(IN TUTTI I SENSI)

A dirla tutta, bis, occorre ricordare e sottolineare sempre un fatto di cronaca troppo spesso dimenticato: vi è sembrato “normale” vedere dato alle fiamme il Campo da Calcio di Catona? Una roba incredibile da quinto mondo.

 

Il Kobe reggino? Tanto minibasket e partecipazione incredibile al Torneo Primavera nella struttura gestita dalla Suore in casa Pgs.
In tanti lo ricordano a canestro negli intervalli della Standa Reggio Calabria di Coach Santi Puglisi sbaragliare la concorrenza di un numero infinito di bambini che accorrevano alle partite al Botteghelle.
In campo, poco integrato con il gruppo storico dei vari Bianchi,Campanaro e Hughes, c’era lui, Jelly Bean, americano stratosferico con buoni trascorsi tra i Pro, tra Sixers, San Diego e non solo, capace di insaccare 69 punti per partita.
Al Minibasket? Allenato dal Coach Rocco Romeo, con in scena le prime magie, anche se, si racconta che l’Avvocato Crocè, fosse, ai tempi molto più forte.

Il segreto per il risveglio del basket calabrese? Impianti, canestri, strutture, accanto a normative e burocrazie più “smart” che soppiantino una Federbasket talvolta ingiallita alle prese con cose ben più importanti che che la crescita del movimento, le assemblee elettive.
La Fip Calabria, va detto, certa del nuovo corso elettorale complice la mancanza di concorrenti, si è già attivata per portare al sabato del villaggio cestistco una nutrita rappresentanza di mini atleti.(bene cosi’), riproponendosi di utilizzare il campo, per nuove tappe del 3×3.
Il Comune sta procedendo con gli inviti, ed anche il nuovo corso della Rede Pallacanestro Viola ci sarà.
Perché non pensare ad un campionato giovanile primaverile-estivo, da giocarsi tutto sul nuovo rettangolo?

 

Analisi importante da parte di Coach Katia Romeo, sempre a mezzo social sulle nostre pagine digitali.

Spero sia il primo di tanti. Mi dispiace vedere che il cantiere è ancora aperto e la gente noncurante circola all’interno, questo fa pensare ad un futuro non roseo della struttura. Purtroppo le esperienze passate raccontano di strutture anche di altro genere devastate. Forse come ripeto da anni si dovrebbe pensare ad uno o più custodi con turni alternati che aiutassero la gente a vivere questi spazi con cura e amore, pensando che potranno tornarci una due tante altre volte. La manutenzione ordinaria dà ragione nel tempo. Godiamoci le bellezze della nostra città, ci appartengono.

La sintesi è presto detta ed è ricca di frasi fatte: la speranza è che vada tutto bene, ma il cittadino stesso, che sia un futuro gestore o un semplice passante avrà l’obbligo morale e civico di segnalare qualsiasi tipo di abuso alle autorità competenti.
Qualora venissero a fare “i bisogni” a casa vostra vi arrabbiereste?
Sarà la volta buona?

 

Vi lasciamo con il commento più simpatico che abbiamo letto

Da Tempietto a Temple Beach il passo è breve:)

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