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ESCLUSIVA: INTERVISTA AL COACH DRAGONETTO, REDUCE DALLA SALVEZZA DEL BATTIPAGLIA IN A1

Di Giovanni Mafrici:L’allenatore sarà presente alla RCL, la Summer League di Reggio Calabria”Allenare Giovanna Smorto è stato straordinario. Il Gap “Nord-Sud”. Problema qualitativo delle società in scena.Coach Gebbia? Non vedo l’ora che riparta il Lumakamp per imparare e mettere in campo i suoi insegnamenti”

Una salvezza importantissima per tutto il basket meridionale e non solo. Che esperienza é stata ?

Sono state settimane molto intense personalmente in un ambiente che conosco molto bene avendoci allenato e vinto già in passato. Non era sicuramente semplice, eppure sono riuscito ad essere sereno e tranquillo nei momenti importanti, credo che per noi sia arrivata la svolta nella gara con Ragusa all’ultima giornata di regular season, e la mia tranquillità è aumentata avendo avuto a che fare con delle giocatrici straordinariamente professionali che sono state grande artefici di questa salvezza. Resta un po’ di amaro in bocca per la mancata riconferma, ma è giusto che chi gestisce la società faccia le scelte che crede siano migliori. Per il mio futuro in questo momento sto valutando alcune possibilità su tutto il territorio nazionale che spero di riuscire a conciliare anche con la carriera scolastica. Vediamo cosa succederà nei prossimi giorni.

    

Annate importanti e di cambiamento. Come sta il basket italiano ?

Diciamo che il basket italiano debba accelerare su alcuni aspetti come la crescita del settore giovanile, nel quale bisognerebbe ricercare maggiormente la crescita dei giocatori e delle giocatrici rispetto al risultato. E questo sicuramente con la nuova regola dello svincolo credo che diventi fondamentale per stimolare gli atleti e le atlete a restare legati alle società con le quali giocano. Speriamo che a fine 2024 le nuove elezioni possano portare maggiore programmazione e che aiuti questo aspetto del settore giovanile sul quale credo debba basarsi la nostra pallacanestro.

Hai allenato Giovanna Smorto, atleta reggina reduce dall’esperienza in Germania. Nel particolare, che all’età hai trovato davanti a te?

Allenare Giovanna Smorto è stato straordinario. Ci avevo giocato contro in una finale scudetto nazionale giovanile e sono sempre rimasto colpito positivamente dal suo modo di giocare. In queste settimane che ho avuto la fortuna di allenare lei a Battipaglia ne ho avuto la conferma, ma ancor di più ho potuto allenare una straordinaria persona che è stata molto positiva all’interno del gruppo.

Hai avuto modo di collaborare sia al PQN nel 2010, sia in altre esperienze ( vedi Lumakamp) con Coach Gaetano Gebbia. Qual é il tuo pensiero sulle metodologie di lavoro del Coach?

Ho avuto la fortuna di incontrare coach Gaetano Gebbia nel 2010 e nel biennio dei nostri raduni all’interno del settore squadre nazionale ho avuto la grandissima possibilità di imparare tantissimo attraverso la sua metodologia. Per me questo sarà il terzo anno che parteciperò al Lumakamp e nelle due ultime estati per me è stato come se avessi partecipato ad un aggiornamento continuo come allenatore grazie sempre ai suoi consigli ed indicazioni. Finisco l’estate e ritorno a casa arricchito provando a riportare in palestra le cose viste durante l’estate insieme al coach.

Abbiamo sempre argomentato sulla difficoltà nel diventare allenatore al giorno d’oggi. Consiglieresti ad un giovane la strada verso il basket allenato ?

Io credo che allenare sia affascinante e che bisogna darsi il tempo per imparare. Chi intraprende questa strada deve sapere che andrà incontro a delle difficoltà, che potrebbero presentarsi sempre nel corso della propria carriera. Se penso a questa mia ultima stagione ho avuto modo di collaborare con diverse società, ma il mio momento forse migliore è arrivato durante quest’anno proprio nelle settimane a Battipaglia per il raggiungimento della salvezza. L’impegno più complicato si è rivelato quello più semplice, ma anche perché l’ho affrontato in maniera differente al solito. Ho dovuto adeguare il mio modo di fare pallacanestro e gestire i rapporti con le giocatrici con molta più serenità. Anche questo mi porterò dietro da questa esperienza e certamente nel mio prossimo impegno terrò conto di quello che mi è successo in queste ultime settimane.

Sarai ospite dell’RCL, la Summer League di Reggio Calabria . Si tratta di una nuova iniziativa per far ritornare Reggio sulla cartina geografica del basket. Che esperienza ti aspetti ?

La Summer League di Reggio Calabria credo che sia uno dei momenti più importanti dell’estate del sud Italia. Sono eventi che la pallacanestro deve sfruttare per migliorarsi e per fare confrontare i giocatori in un momento sicuramente con meno tensioni rispetto ad una stagione agonistica, ma sempre interessante per un giocatore.

Esiste un Gap tra il basket da Roma in giù e viceversa. Non é una notizia é qualcosa di storico . Quale potrebbe essere la chiave per ridurre questo Gap?

Le differenze tra nord e sud si possono ridurre alzando l’asticella nelle diverse società. Allenare gli atleti non solo per fare quantità, ma ricercando anche la qualità nei giocatori e le giocatrici che si allenano. A volte ci sono società che invece non tengono conto del miglioramento degli atleti, ma si fa attività solo per tenerli in palestra e credo che questo aspetto invece bisogna migliorarlo.

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