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SANTA CATERINA NEL RICORDO DI FRANCO E CESARE SANT’AMBROGIO, GLI INDELEBILI

Il frame è di un tabellone di pallacanestro, o meglio palla al cesto, dipinto a mano, dal grezzo al prodotto finito.

No, non ha il counter dei 24 secondi nella parte superiore, neanche una telecamera in 4k per riprendere le azioni spettacolari con un ricco sistema di robotica ma trasuda passione e voglia di fare.

Una signora affacciata alla villetta di Santa Caterina e generazioni su generazioni di ragazzi, divenuti, successivamente atleti di rango a livello nazionale, allenatori quotatissimi o semplici e liberi cittadini per bene.

Alla faccia della ndrangheta, della microcriminalità, di compagnie sbagliate e di quartieri difficili: l’associazione “Noi per Santa Caterina” con il Presidente Serranò in testa, ha ricordato due figure importantissime del quartiere, Franco e Cesare Sant’Ambrogio, giocatori, allenatori, dirigenti ma soprattutto uomini a servizio della comunità e non solo.

E poi c’è un dolore delle mogli, Carmelina e Teresa, dei figli e dei nipoti, per le perdite dolorose che, purtroppo, stanno diventando continue e costanti, un vero e proprio supplizio la comunità cestistica reggina che ha perso per ultimo Cesare , perdite che non danno tregua e diventano delle pugnalate giornaliere per appassionati ed addetti ai lavori.

Si può e si deve ripartire.

Ricca platea cestistica ed un pomeriggio iniziato con una bella partita tra giovanissimi in arrivo dalla Lumaka,Stingers e Vis Reggio sotto gli occhi attenti di chi, come Carlo Sant’Ambrogio, ha, accanto a figli e nipoti il testimone cestistico per far bene partendo dalle giovani leve.

A seguire,il pomeriggio del ricordo ha accolto la Santa Messa, celebrata da Don Ernesto Malvi ed impreziosita dal Corona Chorus, il tutto presso il campetto all’aperto della Scuola Italo Falcomatà del Rione dove, a pochi passi c’è la Villetta, intitolata alla memoria di Iliano ed Enza Sant’Ambrogio.

I ricordi e le emozioni sono indescrivibili e bellissime: spunta fuori, una canotta numero 4(probabilmente in misto lana) dell’Olympia, gloriosa società creata dalla famiglia Sant’Ambrogio.

La canotta è di Mimmo Nasone, oggi impegnatissimo nel sociale a servizio della Città, con l’Associazione Libera contro le Mafie.

Quella squadra di ragazzi del quartiere conquistò le Finali Nazionali giovanili con Franco e Sergio Sant’Ambrogio in campo pronti a duellare contro le super potenze del Nord come la Simmenthal Milano e non solo.

C’è il Dottore Eduardo Lamberti Castronuovo che racconta di storie passate e meravigliose: il ruolo che ebbe Cesare nella valorizzazione e l’implementazione del Palazzo della Cultura.

C’è Coach Nando Crisafi che argomenta, con la sua signorilità, che i primi passi del compianto Mario Sant’Ambrogio, suo personale amico d’infanzia e la passione della Famiglia partì proprio da quelle mattonelle dalle quali spiccarono il volo di talenti come Giovanni Speranza, lo stesso Sergio Sant’Ambrogio ed Umberto Gira solo per fare qualche significativo esempio.

C’è chi la Viola l’ha allenata, come Enzo Porchi e c’è chi ha giocato in prima squadra come Salvatore Canale e lo stesso Sergio Sant’Ambrogio ed una sfilza infiniti di giocatori, dirigenti,appassionati,giornalisti e allenatori dove, è realmente impossibile provare a nominarli tutti.

C’è una foto che racchiude larga parte di loro, c’è una comunità di Santa Caterina che vive, ormai, da tanti anni fuori da Reggio ed ha seguito il pomeriggio del ricordo da lontano.

La missione cestistica e sociale della famiglia Sant’Ambrogio continua giornalmente, con la speranza che quel campetto all’aperto e la palestrina annessa possano ritornare ad essere un punto nevralgico per la crescita sportiva e sociale del quartiere.

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