IL PRESIDENTE LAGANA’ TRA DERBY, PROGETTI,BILANCI E L’OBIETTIVO SERIE A
Tutta da leggere – L’intervista live del numero uno della Pallacanestro Viola,il Dottor Carmelo Laganà tratta dal Podcast di Giovanni Mafrici su Next.
Derby? Mi aspetto una vittoria.
Quella che un Presidente desidera.
Il fatto che si siano due squadre, magari ce ne fossero tre, arricchisce lo sport regionale, sia a Reggio che a Catanzaro.
La Dirigenza – Il programma della società, in questa fase, è definito. Siamo proiettati a fare un campionato che ci consenta di stabilizzarci.
Gia da adesso pensiamo al futuro, pensiamo al prossimo anno.
Ci stiamo rafforzando ed accanto ai nostri soci, persone che amano la Viola e la Città e si stanno spendendo in prima persona per l’amore della pallacanestro e non solo.
Gli obiettivi sono sempre gli stessi e sono i medesimi del Supporters Trust: entrare nelle periferie, coinvolgere il territorio e di portare in città il basket che conta, quello che ha fatto la Viola negli anni d’oro, mettendo alla luce le potenzialità, creando anche una Scuola di Basket.
Le sconfitte – Non credo che all’interno della società, nessuno dei soci si sia mai lamentato di una partita persa, ne abbiamo perse diverse che potevamo vincere.
Resta sicuramente l’amaro in bocca ma ci sta.
Siamo una delle squadre più giovani del torneo.
Abbiamo puntato sulla reggini e su diversi Under.
Abbiamo visto diversi Under, uno su tutti Giovanni Centofanti che si sta spendendo bene a servizio della squadra.
Crescerà lui, così come gli altri atleti, ne sono sicuro.
Sono soddisfatto del lavoro dei tecnici Bolignano e Motta e del Preparatore Neri.
Siamo molto uniti. Persone che amano la squadra e che hanno investito.
Accanto a questa società, devo dire che in tanti si stanno avvicinando.
E’ una società che è ben vista all’esterno per la sua trasparenza.
E’ l’esempio chiaro che, se si vuole si può operare bene con onestà,sacrificio e trasparenza.
Siamo convinti che con trasparenza e legalità andremo in Serie A, ma ovviamente non è questo l’anno del salto.
La pandemia? – Con i se ed i ma non si va da nessuna parte. Il mio motto è una fase di un tennista che mi è rimasta impressa.”Parto da dove sono, utilizzo quello che ho e faccio quello che posso”. E’ inutile dire che questo momento non ci farà del male perché già ne ha fatto.
Quello che posso affermare è che siamo una società che ha sofferto dell’assenza del pubblico più delle altre squadre, di questo ne sono convinto.
Il pubblico ci avrebbe dato tantissimo ma, guardando con ottimismo possiamo pensare al pubblico che porteremo al Palasport tra qualche anno.
Il Trust- E’ un qualcosa di grandioso, è l’appendice della società ma non è la società, la società è un’altra cosa ed un’altra storia.
Il compito del Trust ha il compito di aiutare a coinvolgere la società sul territorio dalle periferie al centro.
Il Trust è fatto dei Tifosi.
Io sono uno dei fondatori del Trust ma non sono il Trust, sono un amministratore,
Presidente – Io sono un Presidente di passaggio e me lo auguro, Vogliamo costruire qualcosa di più duraturo e permanente.Non stiamo guardando a questo campionato ma stiamo guardando al futuro, anche al prossimo campionato.
Ci sono questi soci, ci saranno e ne arriveranno altri.
Non abbiamo fatto follie, è tutto organizzato con un bilancio chiaro, con bilancio in entrata ed in uscita ma pensiamo oggi, al prossimo campionato.
Al primo anno avevo detto che l’obiettivo era di fare la B, oggi posso dire a chiare lettere che l’obiettivo futuro è fare la Serie A.
Presidente tifoso & Pandemia- Il salto di categoria? Posso non ricordarmi tutti i giocatori dei basket che ho visto ma i conti me li faccio bene guardo alle entrate ed alle uscite. Si è vero ho saltato due partite in vita mia, mia moglie solo una ma i conti sono la prima cosa.
Ho l’onore di essere l’Amministratore del Club e posso dire che non avevamo previsto la seconda ondata così forte.
Pensavo ad entrate lievemente maggiori ma la società è strutturata bene.
L’importante è quando costruisci qualcosa percependo.
Ripresa degli altri campionati – E’ un azzardo ripartire.
Il processo dei tamponi non è uno scherzo.
Abbiamo modo di controllarci spesso ma credo che non tutti, specialmente le squadre più piccole possano sostenere costi e condizione di possibile contagio che diventerebbe un pericolo, anche per i più piccoli.
Con la fretta ed approssimazione dico no, anche se mi duole veder perdere un anno di esistenza sportiva ai nostri ragazzi del basket.
Mi farebbe piacere giocassero ma non vedo nulla di positivo dal punto di vista medico.